Ferrovieri per la pace e per un lavoro migliore
Stiamo vivendo un momento di estrema drammaticità a livello mondiale. Invece di cercare la pace ed il benessere dei popoli, i governi del mondo trascinano le proprie nazioni in continue guerre distruttive e sanguinarie: l’insensato massacro perpetrato da Israele a Gaza, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il continuo invio di armi da parte dell’Occidente rappresentano solo i più noti tra i conflitti in corso in tutto il pianeta, e il rischio di un allargamento ancora più devastante di queste guerre è sempre dietro l’angolo.
La nostra rivista, da sempre schierata per la pace, continua e continuerà sempre, nei limiti delle proprie possibilità, ad impegnarsi in tal senso, ad esempio tenendo aperta la petizione contro tutte le guerre, che ha superato le 1.000 firme raccolte.
Nel contempo in Italia c’è in atto anche un’altra guerra, quella contro i lavoratori, tantissimi dei quali muoiono ogni anno, nei cantieri edili, nelle cave, sulle strade, nelle centrali, sui binari ferroviari, perché è il profitto ad essere sempre messo al primo posto, mentre la sicurezza continua ad essere considerata dagli imprenditori e dai manager come un costo fastidioso, anziché come un valore.
Troppi lavoratori muoiono inoltre “di lavoro”, è il caso ad esempio dei macchinisti delle ferrovie, per i quali siamo giunti a 148 morti prematuramente dal 2015 ad oggi, principalmente per tumori e infarti.
I ferrovieri italiani, però, già da tempo hanno dimostrato di voler invertire la rotta, e si stanno facendo sentire a gran voce.
Tra il personale dei treni è in atto una grande mobilitazione: macchinisti e capitreno del Gruppo FS si sono riuniti in Assemblea Nazionale e hanno stilato una piattaforma nella quale si chiedono condizioni di lavoro minimamente vivibili, rivendicando in particolare riduzioni della prestazione giornaliera (le 10/11 ore sono inaccettabili), meno notti, più riposi. Alla base della loro iniziativa ci sono una serie di assemblee, ciascuna con centinaia di partecipanti, e dei questionari sulla normativa di lavoro che hanno superato le 3.000 compilazioni.
Anche i lavoratori della manutenzione hanno costituito un’Assemblea Nazionale, organizzato uno sciopero molto partecipato e ne hanno proclamato un secondo.
In queste iniziative risulta fondamentale anche l’appoggio del sindacalismo di base.
In questo 1º maggio auguriamo quindi a tutti i ferrovieri e a tutti i lavoratori che hanno già dimostrato di voler cambiare le cose di trovare sempre più forza, coesione e determinazione, fino ad ottenere i risultati necessari.
E auguriamo a chi ancora non ha trovato la consapevolezza oppure la forza necessaria di trovare al più presto le condizioni utili per mobilitarsi: i lavoratori, quando si muovono tutti insieme, possono davvero fare la differenza, sia per la pace che per migliori condizioni di vita e di lavoro per tutti.
Buon 1º maggio 2024!
La redazione di Ancora In Marcia