Manoppello (PE) – Abbiamo da poco appreso dell’ennesima morte prematura di un macchinista alle soglie della pensione: si tratta del collega Antonio D’Acci, di 61 anni, che era alla guida del treno regionale 4193 Pescara – Sulmona.
La causa della morte, sembra essere un infarto che lo ha colto mentre si trovava alla guida del suo treno nei pressi dell’Interporto di Manoppello, in provincia di Pescara. Da quanto riportato dai media (sopra il servizio del TG3), pare che Antonio abbia fatto in tempo ad arrestare il convoglio, quando ha avvertito il malore, e successivamente si sia accasciato.
Non sappiamo ancora se il soccorso sia stato adeguato e tempestivo né se avrebbe potuto influire sul tragico esito.
Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia del collega, ma non possiamo non lanciare per l’ennesima volta il nostro appello contro gli equipaggi a “macchinista solo”, contro una normativa di lavoro atipica ed altamente usurante e contro l’innalzamento dell’età pensionabile per macchinisti, capitreno e manovratori: prima della modifica delle regole con la famigerata legge Fornero il collega sarebbe stato già in pensione da 3 anni, come ha ribadito nel suo intervento al Senato (video qui sotto) la Senatrice Di Girolamo (M5S).
Invece ci troviamo oggi a piangere il 147º collega prematuramente scomparso, da quando nel 2015 iniziammo a tenere questo triste conteggio, avendo nostro malgrado verificato che la scia di macchinisti morti si allungava sempre di più.
La redazione di Ancora In Marcia