Macchinisti e capitreno si fermano ancora

Macchinisti e capitreno si fermano ancora

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Il 23 marzo inizierà il secondo sciopero proclamato dall’Assemblea Nazionale PDM e PDB, questa volta della durata di 24 ore.

Macchinisti e capitreno stanno portando avanti la vertenza per il rinnovo contrattuale in maniera autonoma, forti di un percorso di assemblee sempre molto partecipate e di una piattaforma rivendicativa nata da questionari a cui hanno risposto più di 3000 persone.

Il video che promuove lo sciopero e spiega in breve il percorso

Alla base dell’agitazione la richiesta di un orario di lavoro più vivibile, riducendo in particolare le attuali prestazioni giornaliere (10 ore al giorno, 11 al servizio merci), il numero massimo di notti (3 a settimana) e le ore obbligatorie in più in caso di ritardo treno (sempre ai merci, si arriva fino a 3 ore in più al giorno).
Macchinisti e capitreno chiedono inoltre che la loro paga venga adeguata alla perdita del potete d’acquisto causata dell’inflazione, incrementando lo stipendio base ma soprattutto le “competenze accessorie”, la maggior parte delle quali ferme da vent’anni.

Il video che spiega alcune delle rivendicazioni

Nello stesso giorno e negli stessi orari hanno proclamato sciopero anche i sindacati CUB, SGB e USB, che hanno partecipato alla costruzione della piattaforma assieme all’Assemblea ed hanno esteso l’agitazione a tutti i ferrovieri di tutte le imprese: tale sciopero avendo valenza nazionale e per il rinnovo del CCNL, attinge – per quanto riguarda i treni da garantire – alla tabella B, che prevede una lista molto ridotta.

Ha inoltre proclamato la sua prima azione di sciopero anche il CAT, domenica 24 marzo dalle 9 alle 17, per il rinnovo del contratto ma anche contro la reintroduzione sulle locomotive dell’apparecchiatura “Uomo morto”, strumento che in teoria dovrebbe controllare la “vigilanza” del macchinista ma che in realtà nuoce alla salute e distrae il macchinista dalla guida.

Infine, anche la “Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri” ha voluto, nel suo ultimo comunicato, esprimere la vicinanza ai ferrovieri che sciopereranno domenica, sostenendo, come sempre concretamente, la mobilitazione dal basso che in questa occasione viene incarnata oltre che dall’Assemblea Nazionale PdM/PdB, anche dall’Assemblea nazionale Lavoratori della manutenzione di Rfi.

Permetteteci di azzardare il sospetto che sarà un grande sciopero, con adesioni altissime in ogni parte d’Italia, nonostante i goffi tentativi aziendali delle ultime ore di confondere i lavoratori (e ancora peggio l’utenza), riportando elenchi doppi di treni da garantire, cosa fra l’altro non lecita e già contestata dai soggetti proclamanti.


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