Lunedì 27 marzo scorso si è tenuto l’incontro on line, organizzato da Ancora In Marcia, a sostegno del collega Adriano Patti, macchinista dell’impresa ferroviaria Trenitalia Tper che è stato licenziato per aver commesso un errore durante una marcia a vista su un PL.
Erano presenti lavoratori di TTper e ferrovieri di altre realtà, e rappresentanti dei sindacati di base CUB, SGB e USB.
Tutti i partecipanti hanno espresso il proprio disappunto per il licenziamento, ritenuto un provvedimento disciplinare eccessivo.
Tutti hanno concordato sul fatto che, se si lascia passare il fatto che un ferroviere dell’esercizio possa essere licenziato per aver commesso un errore, ciò significa che, da domani, può essere licenziato chiunque, con qualunque motivazione.
In diversi interventi è stato sottolineato come solo grazie alle lotte dei macchinisti è stata superata la norma che prevedeva al macchinista stesso di impegnare il PL anche se questo fosse stato trovato aperto, contrariamente a quanto previsto da Codice della Strada. Ora le due norme, stradale e ferroviaria, sono state uniformate, ma non basta: non possiamo accettare che la ricognizione per verificare se il PL di cui si è perso il controllo sia demandata ad un treno. Tutto ciò inoltre risulta ancora di più inaccettabile per il fatto che la quasi totalità degli equipaggi sono ormai ad agente solo e per il fatto che per avere la conferma della chiusura del PL non esista nessun ausilio tecnologico, ma tutto sia demandato ai soli (due) occhi del macchinista solo.
I sindacati CUB, SGB e USB hanno rammentato di esseri già rivolti ad ANSFISA con una lettera del 6 marzo scorso che aveva per oggetto i PL e l’attrezzaggio tecnologico.
Le OOSS hanno dato la propria disponibilità a proclamare uno sciopero per richiedere il ritiro del licenziamento del collega Patti e a sostenere le iniziative che si auspica i lavoratori di TTper vorranno mettere in atto per solidarietà nei confronti di Adriano ma anche per tutelare se stessi prevenendo eventuali ritorsioni aziendali future.
Si ritiene infatti indispensabile che tra i colleghi di TTper si diffonda una grande sensibilizzazione riguardo a quanto avvenuto, che porti a comprendere pienamente che la solidarietà ad Adriano Patti non è solo importante per il collega in questione ma è anche utile per proteggere tutti. E tale utilità sarà maggiore quanto più saranno partecipate le iniziative che saranno messe in atto.