Macchinisti e capitreno, riuniti in Assemblea Nazionale, chiedono un contratto vivibile. Sostegno dai sindacati di base.
Si è da poco concluso il secondo sciopero proclamato dall’Assemblea Nazionale PdM e PdB e dai sindacati CUB, SGB e USB, che ha visto una grandissima partecipazione di lavoratori. Nella stessa giornata, dalle 9 alle 17 ha scioperato anche il sindacato CAT.
Il personale dei treni ha partecipato in massa alla protesta a conferma del fatto che la la volontà di cambiamento è fortemente sentita.
Macchinisti e capitreno del Gruppo FS hanno costruito la propria vertenza per il rinnovo del CCNL in maniera autonoma e democratica, attraverso un percorso di assemblee largamente partecipate e basandosi su questionari rivolti al personale a cui hanno risposto più di 3000 colleghi.
Con la grande adesione allo sciopero il personale dei treni ha reclamato a gran voce una sensibile riduzione dell’orario di lavoro: i carichi attuali, con le 10/11 ore giornaliere, le 3 notti settimanali ai merci e i riposi ridotti, hanno conseguenze sulla salute dei lavoratori e possibili ricadute sulla sicurezza dei treni.
Macchinisti e capitreno chiedono inoltre che la retribuzione venga adeguata alla perdita del potete d’acquisto causata dell’inflazione,con incrementi sullo stipendio base ma anche e soprattutto sulle “competenze accessorie”, la maggior parte delle quali ferme da più di vent’anni.
Oggi questi lavoratori hanno dimostrato tutta la loro voglia di cambiare le cose, e certamente non intendono fermarsi, fino a quando non si saranno ottenuti dei risultati significativi.
la Redazione di Ancora In Marcia