Comunicato stampa
dell’Associazione Augusto Castrucci
Diffidati da Fondazione FS per aver associato al treno a vapore, durante la festa nazionale dei macchinisti e dei ferrovieri, i simboli della pace, della resistenza e per i richiami alla Costituzione.
In ferrovia tutti i treni hanno un numero od un nome. Quello fatto venerdì 26 da Firenze a Pistoia organizzato da macchinisti ed ex macchinisti con una vecchia macchina a vapore lo avevano chiamato un “Treno per la Pace e la difesa della Costituzione”.
Già questo nome non era piaciuto alle F.S. e più precisamente alla “Fondazione Ferrovie dello Stato” che avevano precisato che “deve essere preventivamente autorizzata, pena la sospensione dell’attività”.
Sicuramente la locandina di Ancora In Marcia con i colori della Palestina, con quella denominazione e con l’annuncio del coro “Bella Ciao” non era piaciuta alle F.S. e per questo i macchinisti avevano provveduto a cambiare la locandina con colori ed elementi più neutri (anche se il treno è pagato profumatamente dai macchinisti).
Erano seguite altre email della fondazione che prendeva atto della “nuova evoluzione positiva della locandina dalla precedente” e che avrebbero avvisato comunque la security delle F.S..
Abbiamo visto infatti la presenza della security ma, come gli anni precedenti, prima della partenza del treno alcuni partecipanti con il festoso consenso dei presenti (senza che alcuno facesse osservazione) sono state esposte sul frontale della vecchia locomotiva, le bandiere della pace, della Palestina e dell’ANPI, subito rimosse prima della partenza del treno.
Il treno con più di 300 partecipanti, venuti da tutta Italia, per Pistoia dove al dopolavoro ferroviario fra suoni e canti e premi si è svolta la festa. La sera però ci è stata subito inviata dalla Fondazione F.S. una mail con una diffida a mandare le foto ai media locali e regionali e “che è definitivamente sospesa ogni forma di collaborazione con la nostra associazione” e che “gli uffici competenti valuteranno eventuali azioni legali a tutela della fondazione F.S.”.
Pronta la risposta della presidente dell’associazione Augusto Castrucci, Cristina Cabassi, che, pur assente alla iniziativa per malattia si è dichiarata “orgogliosa che nella sua ferrovia, nella quale ha dedicato 40 anni di lavoro, possano aver ospitato un simbolo della resistenza e della pace”.
Potremmo chiudere qui la cronaca del comunicato, ma desideriamo informare i cittadini e ricordare ai dirigenti della fondazione arrivati da poco, che la locomotiva a vapore e i treni storici ci sono perché i macchinisti ne posero l’esigenza individuando una buona locomotiva a vapore (740-425) nel lontano deposito di Modica, richiesta avanzata e sollecitata dal loro rappresentante sindacale Gallori al presidente Necci e al ministro Bernini e trasportata a Firenze con l’autorizzazione del responsabile delle locomotive a vapore Vannucchi Roberto.
Per anni i macchinisti volontari hanno accudito gratuitamente la macchina a vapore (con l’aiuto di alcuni amatori come Don Enrico Chiavacci e l’Avo Neri Baldi, figlio del macchinista Berti) per la creazione di una area museale in quella città. Per queste ragioni il treno a vapore veniva dato nei primi 10 anni gratis ai macchinisti.
Oggi le cose sono cambiate, è nata l’istituzione della fondazione e sono stati nominati dirigenti e ne prendiamo atto (e paghiamo saporitamente il treno), ma non crediamo che per aver esposto la bandiera della pace, dell’ANPI e della Palestina prima della partenza del treno abbia offeso l’immagine e la reputazione di quella nostra ferrovia a cui gli organizzatori hanno dato lo la vita lavorativa.
Per info:
Ezio Gallori 338 605 8383
L’associazione dei Macchinisti
Augusto Castrucci