Trasporto Ferroviario merci
Le denunce dei sindacati di base
Firenze, 17 marzo 2020
In questi giorni di emergenza COVID 19 i sindacati di base stanno denunciando le condizioni di lavoro dei ferrovieri, con particolare riferimento al trasporto merci.
USB, con una nota del 14 marzo, ha ribadito che la sicurezza deve essere garantita, oltre che ai viaggiatori, anche ai lavoratori dei trasporti, quindi “si rende necessario che le aziende di tutte le filiere del comparto trasporti rispondano in modo adeguato e senza più alcun indugio, assicurando la salvaguardia della salute dei propri dipendenti insieme a quella degli utenti, dei passeggeri e dell’intera popolazione.”
CAT e CUB il 16 marzo si sono rivolti a imprese ferroviarie, Governo e Ministeri di Trasporti, Lavoro e Salute, segnalando il fatto che al trasporto merci, contrariamente a quello viaggiatori, non è stata operata alcuna riduzione, nonostante “In questo Paese la stragrande maggioranza delle materie alimentari e deperibili viaggia su gomma”, quindi “considerando la salute come bene primario, avremmo immaginato che anche il trasporto merci fosse assoggettato a regole ed obblighi solo ed esclusivamente in riferimento alla vera indispensabilita dei prodotti trasportati.”
SGB il 16 marzo ha segnalato al prefetto di Bologna quanto accade in Mercitalia Rail Gruppo FS, denunciando la carenza di dispositivi di protezione individuale e il fatto che “I locomotori spesso sono sporchi e polverosi e non viene neanche effettuata la pulizia ordinaria”. Anche CAT e CUB hanno sottolineato che “Sui mezzi di trazione non e stato previsto l’uso della mascherina e di altri dispositivi di protezione per i componenti l’equipaggio da utilizzarsi anche nei trasferimenti fuori servizio o per raggiungere il luogo di inizio servizio”; mentre per quanto riguarda le locomotive “La sanificazione del mezzo ad oggi non viene registrata nei libri di bordo dei mezzi e quindi non puo essere riscontrata dal lavoratore stante la mancata comunicazione e certificazione da parte dell’azienda.”
I sindacati hanno poi ribadito il problema delle lunghe prestazioni giornaliere (10/11 ore) e dei turni irregolari, fattori negativi già in tempi “normali” ma fonti di stress ancora maggiore nella situazione attuale, in cui si ha difficoltà anche ad alimentarsi a causa delle chiusure dei locali.
CAT e CUB hanno infine preannunciato che “In mancanza di una vostra decisa iniziativa atta alla rimodulazione del traffico delle merci su rotaia non indispensabile all’emergenza in atto e in mancanza del rispetto delle norme contenute nei vari Decreti/Protocolli per la salute dei lavoratori ferroviari del personale mobile (mancata dotazione DPI, sanificazione ambienti di lavoro, riduzione della durata dei servizi con eliminazione di quelli con RFR, soluzione della criticita di consumare il pasto durante il servizio) ci vedremo costretti a dare indicazione al personale di astenersi dal prestare servizio sui treni merci restando a disposizione dell’Azienda, nonche a dare luogo a forme collettive di immediata astensione dal lavoro di fronte al perdurare di tali rischi.”
La redazione di “Ancora In Marcia”
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