Esprimiamo il nostro dolore e il nostro sbigottimento nell’apprendere dell’ennesima vittima del lavoro sui binari. Questa volta a morire è stato un operaio di una ditta in appalto in località San Giorgio di Piano, sulla linea Bologna-Venezia.
La strage di Brandizzo evidentemente non ha insegnato nulla e sui binari si continua a morire. Risparmiare, fare in fretta, fare pressioni, dare in appalto, produrre tanto, queste le parole d’ordine, mentre salute, sicurezza e rispetto per la vita umana sembrano diventati concetti fuori moda.
Crediamo che i familiari di questa ennesima vittima se ne facciano ben poco del cordoglio di RFI, che continua ad esternalizzare lavorazioni delicate, e anche del cordoglio di un ministro dei Trasporti sempre pronto ad attaccare i lavoratori ma lontanissimo da quella che è la realtà ferroviaria, uno dei settori di sua competenza.
Auspichiamo che i lavoratori che operano sui binari, dai manutentori ai macchinisti ai capitreno a tutti gli altri, mettano in atto tutti i comportamenti necessari a tutela della propria incolumità, in questo clima di abbandono generale, e che la cittadinanza intera insorga denunciando il decadimento di quelle che, fino a non troppo tempo fa, erano considerate le ferrovie più sicure d’Europa, una risorsa inestimabile per tutto il nostro Paese.


Un altro macchinista non è più tra noi, ancora
Ancora un macchinista morto di infarto – Mentre ai tavoli del rinnovo contrattuale non si parla di miglioramenti normativi, anzi si richiedono peggioramenti, siamo arrivati a 164 macchinisti