Presidio a Brandizzo

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Ad un anno dalla strage operaia di Brandizzo i lavoratori delle ferrovie ricordano e denunciano

Il 31 agosto 2024 sarà passato un anno dalla tragedia in cui i cinque operai Kevin Laganà, 22 anni, Michael Zanera, 34 anni, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, Giuseppe Saverio Lombardo, 53 anni, Giuseppe Aversa, 49 anni, persero la vita mentre lavoravano per mantenere in efficienza in nostri binari.

Loro malgrado sono purtroppo diventati il simbolo di quello che non dovrebbe MAI accadere durante un’attività lavorativa, fondamentale per far circolare in sicurezza i treni che tutti utilizziamo. Un’attività rischiosa che non trova il giusto riconoscimento in termini di tutele per la sicurezza e la dignità dei lavoratori.

Le cause materiali della strage sono apparse chiare fin dal primo momento mentre il contesto organizzativo in cui esse sono maturate presenta lati oscuri che hanno origine nel modello organizzativo adottato da RFI per le lavorazioni; soprattutto nei tempi e nelle regole di esecuzione dei lavori in appalto e subappalto. Alla magistratura resta il compito di accertare oltre alle cause primarie anche quelle indirette che sottopongono i lavoratori in tutti i cantieri ferroviari a rischi ulteriori per la salute e la sicurezza, conseguenti alle condizioni di soggezione e vulnerabilità contrattuale.

A fronte dell’oggettiva esigenza di maggiori tutele dei lavoratori delle manutenzioni ferroviarie abbiamo assistito ad una sconsiderata iniziativa aziendale avallata dai sindacati “firmatari”, quale è stata la stipula dell’accordo del 10 gennaio 2024; accordo che stravolge turnazioni e organizzazione dei cantieri, causando l’indebolimento delle squadre di lavoro.

In occasione della ricorrenza di Brandizzo, denunciamo l’approccio economicista nella gestione forsennata dei fondi del PNRR da parte del colosso FS (e di RFI nel caso particolare), che genera una condizione in cui la protezione dei lavoratori non è adeguata; analogamente a quanto accade a danno di tutte le lavoratrici e i lavoratori nel resto del Paese, come certificano i bollettini quotidiani sugli infortuni mortali, gravissimi e gravi. Una conta inaccettabile anche senza tener conto dei casi non denunciati e/o occultati; come fossimo all’alba dello sviluppo industriale sette-ottocentesco.

È inaccettabile che tali politiche abbiano pervaso in modo così profondo anche le dinamiche produttive di una impresa pubblica come RFI, la quale dovrebbe al contrario fungere da riferimento positivo per tutta l’imprenditoria italiana, sovvenzionata o meno.

E invece Brandizzo, ha aperto una funesta stagione di stragi sul lavoro: cinque operai morti il 16 Febbraio 2024, in Via Mariti a Firenze nel crollo di un cantiere della Esselunga; sette lavoratori morti il 06 Aprile 2024 nell’esplosione della centrale Enel di Suviana (BO); cinque operai morti il 6 maggio 2024, per asfissia in una cisterna a Casteldaccia, vicino a Palermo, durante la manutenzione di una rete fognaria. Tragedie eclatanti per il numero di vittime che si sommano allo stillicidio quotidiano delle morti sul lavoro. Un fenomeno apparentemente inarrestabile che mostra la gravità della situazione e l’attualità della questione “sicurezza sul lavoro” in Italia.

Invitiamo quindi i lavoratori delle ferrovie, siano essi diretti e/o in appalto, a partire dai manutentori che quotidianamente fanno i conti con quelle modalità lavorative, ad un presidio di solidarietà in memoria delle vittime, volto a promuovere una riflessione collettiva e a lanciare iniziative di mobilitazione e di lotta per la difesa dalla salute e della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, a partire dai “nostri” cantieri ferroviari.

Appuntamento
dalle ore 11, 00 alle ore 13
presso la stazione di Brandizzo, (TO)

Invitiamo inoltre anche tutti i soggetti sociali, in forma singola o associata, che hanno a cuore i temi sulla salute e sicurezza sul lavoro, a sostenere e aderire al nostro appello e a partecipare al presidio che si terrà presso la stazione di Brandizzo dalle ore 11,00 alle ore 13,00 di sabato 31 agosto 2024.

Per adesioni: redazione@inmarcia.org

Promuovono: Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione – Assemblea Nazionale PdM e PdB – CAT – Cobas – CUB Trasporti – rivista “Ancora In Marcia!” – rivista “CUB Rail” – SGB – USB.

Hanno aderito:

Cambiare Rotta e OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa), Torino, Coordinamento 12 Ottobre (costituito tra, Familiari della strage ferroviaria di Viareggio e del crollo della Torre Piloti nel porto di Genova – Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati/e (CLA) – Assemblea 29 giugno – Sol Cobas – Cobas Lavoro Privato – Attivisti, delegati, Rls di sindacati di base del Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC), Area alternativa/opposizione “Radici del sindacato”, oltre a Cub-Trasporti e SGB, già promotori del presìdio), Cobas Sanità Università e Ricerca, Cub Torino, Cassa di Solidarietà Ferrovieri, Potere al Popolo Torino, Potere al Popolo Canavese, Segreteria Nazionale del FGC – Fronte della Gioventù Comunista, ADERENTI UNIONE POPOLARE, Rifondazione Comunista Biellese, Partito della Rifondazione Comunista, Comitato regionale del Piemonte, Rifondazione Comunista di Torino, Federazione USB Torino e Piemonte, Rete Iside, PMLI Piemonte.

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