Cari colleghi, come saprete il 6 maggio è stato proclamato uno sciopero di 8 ore dai sindacati CGIL, CISL, UIL, FAST, UGL e ORSA, sulla materia del rinnovo del contratto.
In più occasioni il nostro giornale ha espresso il proprio dissenso nei confronti delle decisioni prese da questi sindacati, responsabili tra l’altro di aver sottoscritto l’attuale, pesantissima, normativa di lavoro del personale dei treni.
Anche oggi le rivendicazioni portate avanti da queste OOSS (come il superamento di IVU e il ritorno alle 36 ore settimanali sostenuti da ORSA, FAST e UGL) ci sembrano insufficienti, rispetto a una normativa di lavoro che prevede, ad esempio, le 10/11 ore di prestazione giornaliera, gli RFR di 28 ore e le 3 notti settimanali al servizio merci.
Ci sembra inoltre non abbastanza decisa la loro opposizione alle folli richieste aziendali per Mercitalia, come il MEC 3 notturno, l’agente solissimo, l’ulteriore aumento del numero degli RFR e i servizi con la negazione del pasto.
Rimaniamo però fedeli al motto del nostro “nonno” Ezio Gallori il quale ha sempre affermato che “È meglio uno sciopero in più che uno sciopero in meno”.
Riteniamo importante che il personale partecipi a questo sciopero (se non sarà revocato a seguito della convocazione del 5 maggio da parte del Ministero).
In un contesto in cui la parte datoriale appare non ricettiva ad alcuna richiesta, mentre appare preoccupata solo di reprimere le proteste del personale, riteniamo che “uno sciopero in più” possa essere utile, in tal senso.
Auspichiamo inoltre che anche le Organizzazioni Sindacali allarghino la propria disponibilità ad ascoltare le problematiche che il personale dei treni si trova a vivere ogni giorno, avanzando quindi alla controparte precise e significative richieste di riduzione dei carichi di lavoro.
Le precise e significative richieste sono già contenute in una piattaforma “vera” e costruita proprio dal personale dei treni che sulla base di questa ha già scioperato autonomamente già 8 volte nell’ultimo anno e mezzo.