Venerdì 23 dalle 1:00 alle 23:59 macchinisti e capitreno incrociano le braccia per la nona volta in un anno e mezzo. Il periodo che stiamo attraversando è ricco di intensità e merita la massima attenzione da parte dei ferrovieri.
Dopo lo sciopero del 6 maggio scorso proclamato da CGIL, CISL, UIL, FAST, UGL e ORSA, venerdì 23 maggio ci sarà un’altra azione di lotta, promossa dall’Assemblea Nazionale PdM/PdB e dai sindacati di base che sostengono la sua piattaforma, con orario 1.00 – 23.59.
L’Assemblea Nazionale stavolta ha potuto proclamare solo 8 ore (9.00-17.00) a causa delle stringenti limitazioni imposte dalle attuali regole sugli scioperi ma all’interno della più ampia articolazione oraria di cui sopra.
Nel frattempo, per quanto riguarda la zona metropolitana di Napoli, è stata emessa una precettazione (dalle 16 alle 23:59 su alcuni treni) ad opera della Prefettura, motivata da una partita di calcio. Non commentiamo questa ennesima limitazione al diritto di sciopero ma raccomandiamo i colleghi interessati di prestare attenzione alle comunicazioni dei soggetti proclamanti.
Il momento è delicato in modo particolare per le recenti dichiarazioni dei sindacati ai tavoli delle trattative, che hanno affermato essere ormai imminente la sottoscrizione del CCNL.
Una forte partecipazione allo sciopero del 23 maggio da parte di tutto il personale può quindi rappresentare un segnale importante, per parti datoriali e sindacati, della volontà dei ferrovieri di arrivare a un nuovo contratto con una sensibile riduzione dei carichi di lavoro, attualmente insostenibili, e con un incremento stipendiale significativo, sia sulla parte fissa che sulle competenze accessorie, molte delle quali sono ferme ormai da più di vent’anni.
Questo ragionamento deve valere ovviamente per tutto il Gruppo FS, compresa Mercitalia, società le cui presunte difficoltà a stare su un mercato drogato dal dumping contrattuale non devono ricadere sui dipendenti, che negli anni hanno già dato, anche troppo, ma semmai sulla classe dirigente che ha prodotto questi risultati.
I lavoratori di MIR sono persone, come gli altri dipendenti del gruppo, e come tali hanno diritto a un’organizzazione del lavoro che garantisca loro la salute e la sicurezza.
Auspichiamo quindi un’ottima riuscita dello sciopero del 23 maggio (1.00-23.59), perché si possano traguardare gli obiettivi prefissati e perché si possa scrivere un’altra pagina importante della storia delle lotte dei ferrovieri.
La redazione di Ancora In Marcia