No a Mercitalia sbattuta fuori dal gruppo!

No a Mercitalia sbattuta fuori dal gruppo!

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21 gennaio 2025

Da un articolo del Corriere della Sera: “Secondo indiscrezioni Mercitalia Logistics, controllata di Fs, è vicina a rilevare una quota di minoranza di Compagnia Ferroviaria Italiana, seconda società di logistica via treno del Paese

L’ingresso nell’azionariato dovrebbe avvenire tramite il conferimento di locomotive da parte di Mercitalia, con il contestuale affidamento a Cfi di alcuni servizi…

Ai macchinisti «in esubero» di Mercitalia dovrebbe esser proposto un ricollocamento su base volontaria in altre società del gruppo Fs.

Il Gruppo FS non smentisce.

I sei sindacati ai tavoli delle trattative tacciono.

Gennaio 2025

Sull’informativa della Uiltrasporti Per le strade d’Europa si conferma che c’è un accordo di acquisizione di una quota del 30% di CFI, ma l’operazione in CFI è ancora “in via di realizzazione, in quanto al 30 gennaio 2025 non è stato sottoscritto nessun accordo e, ad oggi, si stanno ancora studiando e definendo i dettagli.”

Per quanto riguarda invece i servizi effettuati, “saranno ceduti i servizi intermodali la cui marginalità è bassa, ma i clienti rimarranno di appartenenza e in gestione a MIR”.

Infine “nel caso in cui venissero fuori degli esuberi in Mercitalia Rail gli stessi dovranno trovare collocazione all’interno del Gruppo FS”.

La UIL quindi sa. Gli altri cinque invece?

Febbraio 2025

Le solite voci di corridoio ai tavoli delle trattative.

Per Trenitalia si citano i turni di lavoro, per Mercitalia invece le difficoltà sembrano solo aziendali, invece i lavoratori stanno benissimo?

Circolano le parole crisi, acquisizioni, cessioni, uscita dal Gruppo…

26 febbraio 2025

Nell’informativa sull’incontro del 25 febbraio UGL, FAST e ORSA, relativamente al Polo Mercitalia, dichiarano la loro “contrarietà all’esternalizzazione dell’attività di condotta”, e in più “soprattutto se demandata a società che applicano contratti di lavoro in evidente dumping rispetto al CCNL AF e al secondo livello aziendale.”

Quindi il Gruppo FS vuole non solo acquistare un parte di CFI e dargli dei treni di Mercitalia, non solo ridurre l’organico di MIR, ma addirittura sbattere MIR fuori dalla porta?

A questo punto ci domandiamo:

  1. Solo la UIL sapeva del progetto CFI? Perché gli altri cinque non hanno detto una parola?
  2. Perché i lavoratori hanno dovuto apprendere questa notizia dai giornali, se i sindacati (almeno uno) erano stati informati?
  3. Perché nella loro informativa sull’incontro del 25 febbraio CGIL, CISL e UIL non hanno scritto una parola sul progetto aziendale per MIR?
  4. Perché UGL, FAST e ORSA hanno scritto che sono contrari, ma senza spiegare l’idea aziendale, come dando per scontato che tutti già sappiano di che si tratta, quando non è così?

Ricordiamo che sono anni che il Gruppo FS continua ad affermare che il settore cargo è in crisi, i conti non tornano ecc. Ma ricordiamo anche che il datore di lavoro ha già ottenuto dai sindacati una normativa di lavoro per i macchinisti che comprende le 11 ore di prestazione giornaliera, il più tre per l’abbandono, gli RFR di 28 ore, le tre notti a settimana… ed ha ottenuto che ciascun operatore di terra cumuli su di sé tre mansioni, manovra verifica e formazione.

Non basta mai?

E nessuno va a vedere le risorse sperperate, la disorganizzazione totale, i tanti dirigenti che hanno dato più di una prova della loro incompetenza?

E le tragiche conseguenze che questa scellerata gestione ha comportato, primi tra tutti il macchinista morto ad Orbassano durante l’aggancio e il gravissimo infortunio del TPT al Brennero?

Si cerca invece di far ricadere tutto sui lavoratori, progettando esuberi, cessioni, ulteriori peggioramenti contrattuali.

E il fronte sindacale, perché non si informano i lavoratori, alla luce del sole, di come stanno le cose? E quali sono realmente le posizioni del sindacato, che sembra dire qualcosa solo quando è ormai costretto dagli eventi?

È più che mai necessario che i lavoratori di Mercitalia facciano sentire la propria voce, prima che la compagine aziendal/sindacale compia l’ennesimo scempio.

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