Se ci sono tutti questi soldi, chissà quanti ne daranno a noi
Il 13 novembre 2024 è stato sottoscritto il rinnovo del CCNL per i dirigenti, tra Confindustria e Federmanager. Sarà valido dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2027. In questo periodo in cui tanto si parla di potere d’acquisto eroso dall’inflazione i dirigenti, tramite i loro bravi rappresentanti sindacali, sono riusciti ad ottenere dei recuperi rilevanti, tali sicuramente da farli arrivare a fine mese senza grandi preoccupazioni. Ecco alcuni punti salienti dell’accordo.
Retribuzione base, MBO (premi) e Una Tantum
Il “trattamento minimo di garanzia” passa da 75.000 euro all’anno a 80.000 nel 2025 e a 85.000 euro dal 2026. Non male 10.000 euro in più all’anno… Se poi sommiamo gli MBO obbligatori (premi legati agli obiettivi) e la corposa Una Tantum (fino a 6.000€), ai nostri bravi dirigenti è riservato un bel gruzzoletto…
NB più noi lavoriamo sotto pianta, tanti straordinari e poche ferie, più i loro premi si impennano!
Trasferte
Oltre al rimborso di spese di viaggio, vitto e alloggio, per ogni periodo di trasferta superiore alle 12 ore nell’arco delle 24 è previsto l’aumento del rimborso aggiuntivo per “spese non documentabili”, da 85 a 100 euro.
Polizza assicurativa
Aumenta la polizza di assicurazione per morte o invalidità permanente, che viene elevata da € 200.000 a 300.000 per i dirigenti senza coniuge o figli a carico e da € 300.000 a 400.000 per quelli con coniuge o figli a carico. Il dirigente concorrerà al costo del relativo premio con l’importo di € 300 annui (contro gli attuali € 200 annui, speriamo che questo aumento non risulti troppo oneroso…).
Welfare aziendale
Per quanto riguarda il Fondo di previdenza complementare Previndai, al contributo a carico dell’impresa, pari al 4% della della retribuzione globale lorda, viene aggiunto un ulteriore 2%, fino al limite di € 200.000, comunque non inferiore a € 4.800.
La quota a carico del dirigente viene invece ridotta dal 4 al 2%. Resta inoltre facoltà dell’impresa pagare la metà di quel 2% al posto del dirigente. E comunque quel 6% totale a carico dell’impresa è il minimo, l’azienda ha facoltà di versare anche di più.
Non solo dirigenti
“La definizione di dirigente è stata ampliata al fine di recepire quanto già accade nelle imprese e comprendere anche le figure professionali di più elevata qualificazione e di esperienza tecnico professionale che realizzano in piena autonomia gli obiettivi dell’impresa.”
Ovvero adesso premi e bonus li beccano anche i quadri apicali, che nella nostra realtà sono figure molto legate alla produzione, ad esempio i capi impianto.
Morale della favola
Le imprese che tanto piangono il morto in realtà hanno quindi un sacco di soldi, se possono permettersi tutto questo. Dopo avere quindi così bene accontentato i nostri dirigenti, ci aspettiamo quindi che le ferrovie si dimostrino così magnanime anche con i propri dipendenti, in occasione del prossimo rinnovo contrattuale, sia in termini di retribuzione che di riduzione dei limiti massimi dell’orario di lavoro.
La redazione di Ancora In Marcia