Di fronte al calo di produzione, perché azienda e sindacati non intervengono tagliando gli straordinari, cambiando la ripartizione tra impianti e umanizzando i turni?
Il 31 gennaio scorso le segreterie regionali della Liguria si sono incontrate con Mercitalia Rail a seguito della “situazione grave che si è realizzata negli impianti liguri a causa della perdita di produzione a favore di altri operatori e a seguito del calo generalizzato dei traffici” (Fonte CGIL, CISL, UIL, FAST e UGL).
Per risolvere il problema di questo calo di lavoro “le Organizzazioni Sindacali hanno suggerito l’attivazione degli strumenti contrattuali di gestione degli esuberi a partire dalla mobilità intrasocietaria”.
Da fonte ORSA apprendiamo invece che l’azienda intende affrontare la problematica facendo smaltire le ferie rosse e con “lo strumento della trasferta volontaria”. ORSA ha chiesto inoltre “i dati analitici sulla consistenza del personale in Liguria, nonché i dati sugli orari di fatto”.
Azienda e OOSS si sono quindi aggiornate al 28 febbraio.
Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà ai colleghi di Mercitalia Rail Liguria che si trovano in questa delicata situazione a seguito di un oggettivo calo di produzione, vogliamo però anche evidenziare tutte le nostre perplessità di fronte a questi ragionamenti aziendali e sindacali che ci sembrano, a dir poco, inadeguati.
Innanzitutto andrebbe fatto un ragionamento sulle capacità manageriali dei vertici di Mercitalia: possibile che se le cose vanno male, anche a causa della concorrenza, le conseguenza debbano ricadere tutte sui lavoratori e non ci sia nessuno che metta in dubbio le competenze e le azioni messe in atto dalla dirigenza di MIR, le cui lacune abbiamo più volte evidenziato?
Inoltre, da quanto riferitoci da colleghi stessi di Mercitalia, ci risulta che, nonostante il calo di produzione ed i dichiarati “esuberi”, ci siano tuttora alcuni macchinisti che lavorano facendo tantissime ore di straordinario! Che senso ha pagare lo straordinario ad uno e dichiarare “in esubero” un altro?
Siamo inoltre a conoscenza del fatto che ci sono anche macchinisti negli impianti limitrofi alla Liguria che fanno abitualmente tantissime ore di straordinario (qualcuno in modo volontario, altri, soprattutto i nuovi assunti, un po’ meno…) percorrendo anche tratte che arrivano fino a Genova, La Spezia, Livorno, Grosseto… E’ ammissibile tutto questo, quando basterebbe far lavorare a normativa i “cavalli” e effettuare delle modifiche alla ripartizione dei servizi tra impianti limitrofi, per stare tutti meglio?
E ancora, i turni dei macchinisti di Mercitalia, di tutte le regioni, sono pieni di flessibilità, con servizi di 11 ore di giorno, RFR di 28 ore… non sarebbe sensato in questa situazione rendere più “umani” i turni, così da lavorare meglio e lavorare tutti?
I sindacati perché non hanno sollevato queste questioni? Ignorano la grande mole di straordinario che viene svolta, oppure sono favorevoli al lavoro straordinario?
Infine, viene da sorridere (o da piangere?) quando si sente parlare di passaggi intersocietari, dopo che abbiamo dato la notizia che, proprio in Liguria, il CAT ha presentato una denuncia perché al Trasporto Regionale, per 7 mesi di fila, a causa del “troppo lavoro” sono state negate le ferie al personale dei treni! Ma chi ha voluto la separazione di Mercitalia da Trenitalia? E prima ancora chi ha voluto la divisione del personale in tipologia di servizio? (Anche) questi sono i risultati: nella medesima regione ci sono macchinisti a cui vengono negate le ferie per carenza di personale, ed altri che vengono dichiarati in esubero.
E i sindacati, invece di assecondare le scellerate decisioni di questi dirigenti, perché non li mettono di fronte alle proprie responsabilità ed ai propri errori?